Ilaria Guccione, Me ne vado (Palermo, aprile 2014) |
Passerà questa pioggia che bussa fitta a inumidire pensieri raffermi e ostinati e scarti di fantasia che neanche li sfiori e già ti scivolano via.
Passerà la parola abusata e ne faremo silenzio per i giorni di quiete ed il sogno che si dice leggero.
Passerà il passo pesante che batte il suo tempo mancato per strade oblique di malinconia.
Passerà la canzone che non so più ascoltare, a spezzare ogni rima che mi tengo a memoria.
Passerà il caro nome sillabato, il gioco del sipario calato troppo in fretta, l'inutile canto delle ore ad aspettarsi tanto e regalarti niente.
Passerà tutto questo dolore stonato che c’è, m’attraverserà la strada nell’ora dell’ombra e del caffè salutandomi fiero col rumore che so.
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