Ilaria Guccione, Elle et lui (Palermo, ottobre 2015) |
Viviamo di luoghi comuni in cui non ci si incontra mai.
Meglio così, esco da sola, da sola canto. Una canzone che da sola ci potrei ballare su per tutto il tempo che ho. Una canzone in cui lei balla con lui e sola rimane, è colpa della folla che quell'uomo le aveva donato e poi le aveva portato via. E' una vecchia canzone francese e non lo so perché ho in testa proprio questa, non importa e non mi rompete i coglioni perché la canzone è francese perché io, di vecchie canzoni francesi, ne ascolto e canto di continuo. E non mi rompete i coglioni perché mi rattristo se amici di amici sono crepati, se sono stata in ansia per gli amici miei, francesi e non. E non mi rompete i coglioni perché lo so da me che la guerra fa schifo ovunque e sempre ma voi siete tanto bravi a dirlo che io preferisco stare zitta.
E' colpa di chi, è colpa di cosa, io lo so, tu lo sai, loro però, tanti, troppi, di saperne non vogliono. Sono stanca di sentirvi danzare tra estremi, continuo a camminare.
Mi fermo, nella solita piazza, che in questi giorni è un deserto di sabbia. Che ci rifaranno la pavimentazione bella nuova regolare, in barba a quel che c'era da salvare. Tanto poi sarà piena come sempre di merda, di sputi di vetro di bottiglia.
Il passato è sempre un ospite straniero, il presente ci accontenta fino a quando non ci attenta.
Mi fermo, nella solita piazza, a osservare i piccioni. Meglio che ascoltare voi che inneggiate alla guerra e rimpiangete le crociate, voi che la storia è un solletico che ha lasciato un segno lieve sui banchi di scuola. Meglio che ascoltare voi che mi rimproverate che di morti ce ne sono altri, troppi, ogni giorno in ogni altrove. Meglio che guardare voi tricolorizzarvi la faccia perché un social network vi suggerisce che così potete sostenere oggi Parigi, domani chissà.
Mi fermo e guardo i piccioni che approfittano del deserto della piazza per una doccia e qualche innocuo bisticcio. Li guardo, li invidio, sorrido e torno a casa.
Viviamo di luoghi comuni in cui, per fortuna, io e voi non ci incontriamo mai.
Ilaria Guccione, La doccia (Palermo, novembre 2015) |
Nessun commento:
Posta un commento