Ilaria Guccione, Vasata fa rima con taliata (Palermo, giugno 2013) |
A respirarlo, tutto questo mare.
A perdersi il pensiero all’orizzonte e ad affogarci gli anni per farli decantare.
A recitarci sopra una preghiera stramba che non conosce santi, vorrebbe solamente miracolare ancora incanti.
A stender desideri bagnati controvento, senza aspettarsi arida eco di un rimbrotto o scoppio di un lamento.
A regger sogni prima di ogni volo. Ad essere capaci di liberarli senza nessun dolo.
A far di ogni bisticcio allegra confusione, ché non esiste torto se non c’è ragione.
A dichiarar la pace contro ogni urlata guerra, a perdersi di rotta e guadagnare finalmente terra.
M’accorgo che è già l’ora di rientrare, che il tempo che è passato non lo puoi più fare approdare.
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