Ilaria Guccione, Non abbiamo letto (Palermo, dicembre 2014) |
SILENZIO
Mariano il 27 giugno 1916Conosco una città
che ogni giorno s'empie di sole
e tutto è rapito in quel momento
Me ne sono andato una sera
Nel cuore durava il limio
delle cicale
Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell'aria torbida
sospesi
(Giuseppe Ungaretti, da: Il Porto Sepolto)
Nella piazza del dì di festa solamente lo scrosciare dell'acqua e il guaito di un cane ad attraversare la sera.
Percorrendo un altrove vicino e irreale ho incontrato i miei passi leggeri e li ho lasciati andare.
Ho ascoltato fantasmi bambini all’ombra della prigione antica ridere piangere ridere e cantare.
Cuore mio che mi taci, urla adesso che è silenzio, canta adesso che ti sento.
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