Ilaria Guccione, Vietami l'ingresso ma non la sosta (Palermo, febbraio 2014) |
Fingere. Di arrivarci per caso alla meta per salvarne metà e continuare ad andare, ché c’è sempre un altrove migliore da poter abbracciare.
L’attesa me la canto sulla punta delle dita.
Spezzare in proprio favore non lancia ma capello, tirar sasso contro ogni pensiero molesto, non dire mai battuta che sappia di arresto.
L’amore me lo conto ad ogni mio sciancato passo.
Pensare sempre male e non dir mai bene, non scegliere di fare quello che conviene, frantumare ogni divieto dell’entrare, che così soltanto si riesce ad avanzare.
Ogni meta sta a metà del viaggio, per chi ha memoria salda e dose buona di coraggio.
Sono andata lontano, sono sempre tornata, mi son persa cento volte d'animo e casa ma mi son ritrovata.
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