Volto la carta

Ilaria Guccione, Trucchi ed epifanie (Palermo, 2013)

 E sono giorni che occorrerebbe un trucco buono, di quelli che all’istante qualcuno scompare e qualcosa riappare. Un gioco di prestigio di quelli fatti per truccare la memoria, per capovolgersi i ricordi, per trovare una carta vincente da far volare sul tavolo. Un trucco di quelli buoni per garantirsi un ritorno per ogni partenza. Ma se volto la carta il fante di cuori cade per terra e non c’è luce buona per salvarlo. Pagherò ogni riscatto non richiesto con foto a bizzeffe e negativi di sogni interrotti che si ricompongono ogni notte.

Occorrerebbero colori violenti all’improvviso senza nessuna regola sul viso per giocare ad ogni salto possibile. Per accelerare il passo. Un trucco di quelli buoni per garantirsi un ritorno per ogni partenza.

Le cose più belle rimangono quelle rubate: come un sorriso, un bacio, un arrivederci, cinque minuti per un caffé. Tutta roba che ti arriva all'improvviso. Come il mio rubare oggi un Pavese e un Buzzati, entrambi del '63. E tutti quegli sguardi per strada, e il mio solito andare.

Occorrerebbe portare sempre con sé un cuore affilato per potere squarciare la contrarietà di ogni impiglio.