Ilaria Guccione, Un pulcino tra le pulci (Palermo, 2012) |
Tra
la smania di spacciare il vecchio altrui come fosse il proprio nuovo e
quella di acquisire un nuovo che si fa sempre più in fretta vecchio, ci
si dimentica bellamente di indossare quelle storie che ci seguono da sempre a due
passi di memoria e di cassetto.
Ci si dirotta il passo a portata di moda e di vendita, dovunque ci sia uno specchio ipocrita a comprarvi dicendovi perfetti. Per la serata, per il concerto, per ogni occasione buona da strappo di sorriso e approvazione. E mai nessuno che vi faccia notare quelle ragnatele che vi penzolano costantemente dalle spalle, nessuno che vi ricordi che di quelle sì che dovreste averne cura. La verità è che non se ne accorge nessuno, si è tutti fin troppo concentrati a spolverarsi vicendevolmente la faccia.
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