Ilaria Guccione, Bottega Retrò: ovvero Cocò Gulotta e Alberto Di Rosa a piazza Marina (Palermo, 2012) |
E prova a dirlo con parole tue. Guarda che se ti metti d'impegno non è difficile e sorvoleremo perfino sugli errori di sintassi. Ma sulla punteggiatura no, non si discute proprio, pretendiamo solo tre punti di sospensione e nessun punto esclamativo che a te sappia di rassicurazione. Potresti aprire a caso un dizionario e vedere che effetto ti fanno tutte quelle parole. Trovarne qualcuna che per te abbia più peso delle altre. Sceglierla. Sbatterci contro. Sempre meglio dell'appigliarsi a quelle citazioni da due soldi che di pagliaccio in pagliaccio girano ovunque e tu ci credi pure. E ti provi soltanto a incrociar gambe e distendere fiato.
E prova a pensarlo con la tua testa. Sì, proprio quella roba che ti hanno messo sul collo alla nascita, che forse non te lo ricordi più ma ti assicuro che sta sempre lì e aspetta che tu ne faccia buon uso. Al massimo potresti accorgerti un giorno di non avere più il naso. Ma è un'altra storia, di quelle inverosimili ma sai com'è, sono cose che prima o poi a qualcuno capitano, anche se raramente. chiedi a Gogol'. Chi è? Vabbè, non importa. E speriamo allora che non ti facciano saltare la testa, tra una storia inverosimile e un'altra.
E prova a fare qualcosa, prova ad usare la tua voce, sillaba, computa, parla. Urla e canta.
Prova almeno ad accordarti qualcosa, prima di metterti in viaggio. No che non sto parlando di vacanze, no che non sto parlando di programmi, no che non sto parlando di nessuna compagnia da partenza o da arrivo ma di quel viaggio necessario che continui a negarti tra mille inopportune dilazioni. Quello che non lo sai dove cazzo ti porta finché non arrivi.
Non mi comprendi? E allora prova almeno a guardare chi incontri di strada in strada, invece di fissarti sempre la punta delle tue scarpe nuove. Che magari prima o poi qualcuno riconosci. E magari ti scappa un sorriso. E mettilo subito in valigia, non si sa mai.
Non mi comprendi? E allora prova almeno a guardare chi incontri di strada in strada, invece di fissarti sempre la punta delle tue scarpe nuove. Che magari prima o poi qualcuno riconosci. E magari ti scappa un sorriso. E mettilo subito in valigia, non si sa mai.
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