Ilaria Guccione, Ar gabbio (Palermo, 2013) |
E magari stamattina ti sei svegliato malamente all’improvviso e hai realizzato in 5 secondi che tutto ti è
cambiato intorno senza regalarti neanche un preavviso. Ma è che ultimamente sei andato di
fretta, come se per te non ci fosse più tempo. Come se bruciartelo, il tempo,
equivalesse a risparmiarne per ficcarci dentro chissà poi cosa. Che poi non te ne fai niente perché ti ritrovi comunque da solo in mezzo a cumuli di cenere.
E magari ora provi a cercarti un passaggio possibile per garantirti
una fuga. Un riparo provvisorio che ti consenta di allentarti il fiato e di smettere di guardarti
intorno.
Come se fosse possibile attraversare qualcosa ignorando se stessi, come se esistessero varchi indolore. Ché se dici che l'hai trovato e sei rimasto illeso, allora non ti
sei mosso di un passo.
Dovresti procurarti un paio di pistole. Dovresti procurarti un paio di
pistole e un cavallo. Dovresti procurarti un paio di pistole, un cavallo e
soprattutto una buona dose di coraggio.
E capire davvero in questo mondo straniero come ti va e se ti trovi sulla riva giusta per aspettare che qualcuno passi e ti riconosca ancora.
E dinamite in quantità, per far saltare tutto quello che non va.
E capire davvero in questo mondo straniero come ti va e se ti trovi sulla riva giusta per aspettare che qualcuno passi e ti riconosca ancora.
E dinamite in quantità, per far saltare tutto quello che non va.
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