Ilaria Guccione, San Cataldo alle spalle (Palermo, 2013) |
Ci sono giornate che ci devi per forza fare il conto. Ci sono giornate che è come stare a una finestra e tu li guardi, tutti a passare e andare via. Ti forzi ad un tentativo di saluto e neanche ci riesci, che tanto non ti guarda nessuno. Son presi da quel tenersi compagnia d'orologio che non prevede nessuno sguardo da due decimi di secondo per te. E i tuoi soliti due occhi non ti bastano. Ostacolo di distanza che ti sfoca tutto. Imprevisto di lacrima che ti appanna la vista mentre loro ancora vanno. E' che certi giorni due occhi son davvero troppi, per piangerci e per addormentarli. E' che non ho mai avuto un fazzoletto buono per i saluti. E' che certa gente non vale neanche il tempo di un mio sputo.
E allora ciao ciao, che neanche te lo dico. Che con le persiane ormai chiuse non mi sentiresti nemmeno.
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