Spider-Boy

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martedì 27 agosto 2013

No Muos

Ilaria Guccione, What's No Muos? (Palermo, 2013)






Dice che noi siciliani siamo il cuore del Mediterraneo e si sa che il cuore degli altri torna sempre comodo, ci pianti su un po' di chiodi arrugginiti per un maleficio da retrobottega o ci impianti stazioni satellitari, magari dentro un'area protetta. A capire poi chi è che protegge da cosa, che a proteggere noi basta e avanza tutto questo amplesso di mare che sa quando farsi tempesta.
Io la storia del No Muos l'ho incontrata a due passi da casa, sui muri a piazza Magione che era fine luglio e dopo qualche giorno mi rimaneva solo questa memoria degli occhi fatta di tre foto, ché sui muri erano rimasti sbiaditi frammenti di carta straccia.
Se ti interessa saperne di più su quello che sta succedendo a Niscemi, sulla lotta giusta e sulle solite ingiuste botte, guarda qui: No Muos Film o ascolta Matilde Politi, che questa storia te la cunta e canta.



Ilaria Guccione, Julie a piazza Magione (Palermo, 2013)



lunedì 19 agosto 2013

Quanto mi costa

Ilaria Guccione, Chiedimi quanto costa (Palermo, 2013)

Dura il tempo della strada l'effimero tra l'occhio e il cielo. Tutto il resto rimane, insieme ad ogni cattivo pensiero.
Chiedimi quanto costa e ti dirò che si paga in fatica questo trascinarsi la faccia che ormai è quasi un anno che mi si è sospesa, cercarle un riparo, negarle la resa, prometterle una fine indolore per ogni attesa.
Porto un nome allegro per colpa di una che secoli fa è morta di parto. Che se hai studiato storia dell'arte sai pure chi è.* 
Sarà per questo che mischio allegria e dolore tra spinte e cadute e non ti nego un sorriso tutte le volte che mi piangi accanto. Sarà per questo che le lacrime mie non sono affare tuo. Anche se mi contagi il pianto.





 

mercoledì 14 agosto 2013

Per via della pena

Ilaria Guccione, Esclusi dal gioco (Palermo, 2013)


 
A passare per via della pena ti prende ogni volta lo stupore per quel transito inatteso e inopportuno ma a pensarci bene te l'aspettavi già, da quel passo che ti si era rallentato ad un banale incrocio che insisteva troppo in nostalgia salata e amara.
E in quella strada chiusa e angusta ci trovi sempre quel tuo solito spazio per uno sbilenco girotondo del pensare e mai nessuno che ti venga a portar via per regalarti una salvezza provvisoria che ti anneghi tra mare e caffè. E allora non ti rimane che aspettare il tempo buono, l'ora opportuna per riguadagnarti il passo lesto, la strada di casa, il sorriso che ti sai.
Ed ogni volta, in quella via là, la solita storta al cuore che accresce qualunque condanna ti infliggano gli altri.




giovedì 8 agosto 2013

A passo di gambero

Ilaria Guccione, Macinare pensieri (Monreale, 2013)
 
Ciò che per te si chiama faticosa salita, per me sa sempre di allegra discesa. Punti di vista e di passo, tracce di tempo e fatica, gestione inversa del tempo sospeso.
Potremmo frequentarci incerti ad un incrocio da giocarsi su altezze ineguali, ripescandoci lettere dalle labbra per completar parole senza senso e poi via, io che scendo e tu che sali e così sia.
Potremmo colmarci quel po' di spazio che è prossimo all'incontro lesti a riempir caselle ed annerirci di passato gli occhi.
Potremmo osare qualche acrobazia e ritrovarci stranamente in piedi o ricadere vittime di un capogiro dei ricordi.

Un giorno, forse. Ci risveglieremo entrambi memori del passo sgraziato del gambero e ci misureremo inermi sulla sabbia.


sabato 3 agosto 2013

Tutto un gioco

Ilaria Guccione, Hard rock boys (Monreale, 2013)

Dirselo che è tutto un gioco perso in partenza, questo consueto tirarsi a dadi in faccia il tempo per non pesarsi le occasioni malandate e non dovere svuotare le borse degli occhi, che non sai mai cosa può saltar fuori, con tutti i ricordi che ci hai ficcato dentro.
Questo solito cercarsi un asso dentro la manica sdrucita anche se non ce l'hai mai trovato, lo sputo sulla sabbia per ritardarsi ogni scadenza e il non accorgersi nemmeno che qualcuno ha già capovolto per te la clessidra.
Questo condurre da funamboli risposte e domande sul filo di una connessione conveniente e tra un sì e un no scegliere sempre un domani ci penso, per evitarsi cadute che non siano state programmate.
Questo offrire solo gli occhi all'orizzonte infinito delle possibilità.