Spider-Boy

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sabato 5 settembre 2015

Quest'estate sa di fritto


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Ilaria Guccione, La patata bollente (Palermo, maggio 2015)

Quest'estate sa di fritto.
Sa di passo interrotto, di tanti io non ci sono ma tu batti pure un colpo.
Sa di finestra sul cortile ma è un remake girato male e mai nessun giallo che dal mio balcone si riesca a svelare.
Sa di musica che notte impazza e non voglio e musica che il giorno passa ma davvero sfiorarla non posso.
Sa delle solite inutili care cose, delle solite rovinose cadute sul selciato, dei vecchi sogni che sogno ancora e non ho mai realizzato.
Sa di quei due che me li porta per dispetto il vento di scirocco, quello che la mia gonna me la sa fare danzare in un sud fantasma, quando per strada ci incontri passi stranieri ed occhi spalancati verso la meraviglia di cupole arabe e lo schifo ingombrante del rifiuto inusitato.
Quei due che si regalarono un ballo lento, necessario e sghembo per potersi ritrovare e lui occhi lucidi e pena scontata, ché tanto poi sarebbe finita la canzone, avrebbe ritrovato la giusta via di casa, sarebbe stato bravo a ricordare appena qualche citazione.
Erano solo due marionette brave a trattenersi strette intorno al niente.
In fin dei sogni ci somigliamo tutti ma non ci conosciamo affatto.













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