Spider-Boy

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martedì 12 febbraio 2013

Questo sentimento del contrario

Ilaria Guccione, Ma che freddo fa (Palermo, 2013)

Che stamattina piovesse me lo diceva più che altro quel giocare di gocce sui miei occhiali sempre più rapido mentre io giravo lentamente intorno a villa Garibaldi continuando a pensare al finale di un film con un pianoforte piombato come una promessa di speranza in un cortile malmesso da città del Sud ricolmo di gente tra strada e balconi. Un po' Marsiglia, un po' Palermo, scena che non ricordavo più e vai con qualche lacrima che tanto non mi vede nessuno. Tra un'inferriata e l'altra, ho passato in rassegna distrattamente le statue di garibaldini ripetendomi che sembrano tutti maledettamente uguali a Garibaldi. Pensieri da due soldi per non sentire freddo in una giornata così grigia.
Mi sono ritrovata in una strada senza capire come, una qualunque strada che sapeva sempre più di pioggia e io ero sempre senza ombrello. Ho incrociato un numero spropositato di gente con un occhio a cristo e uno a san Giovanni e ho cominciato a temere che in questi giorni da clausura per salvarmi le vie aeree, che poi me le gioco in un'ora tornando con la testa bagnata, ci sia stata un'invasione aliena. Ancora il pianoforte nella mia testa ma stavolta qualcuno canta.  Amore grande, eterno amore, di più di questo non sai dare.  
O forse sono finita in una dimensione parallela, dovrei riuscire a trovare l'unica via ammessa dalla trama per tornare indietro ma forse prima è il caso di capire se non sia meglio rimanere qui, dove sembra che la gente non riesca a guardarti come dovrebbe e magari mentre ti ruba qualcosa tu riesci a fare altrettanto.  
Con te ho salito i sette piani cercando appigli con le mani.
Tutti mi fissano come se fossi io l'aliena. Sarà che non sono strabica. Sarà che non sto usando l'ombrello e nessun altro tipo di difesa, come sempre. Sarà che lo so che i miei occhi oggi raccontano qualcosa che sta da un'altra parte e in un'altra stagione e che peccato che non ci sia nessuno a scattarmi una foto. 
Ma non trovare all'improvviso la tua presenza ed il tuo viso sarebbe come una mattina svegliarsi ed essere a Messina. Città che è degna di ogni stima ma che vuoi che ci faccia io... a Messina.
Continuo a camminare. Due bambini vestiti da supereroi a me sconosciuti urlano e corrono in via Roma e si fiondano dentro un negozio. Passa una suora alta un metro e forse basta davanti la vetrina, proprio lì dove l'ho fotografata giorni fa, avanza in direzione poco ostinata ma decisamente contraria rispetto alla foto. Forse c'è davvero qualcosa che non va, dovrei vedere se ci sono due lune in cielo ma quella è suggestione da libro appena finito. Qui ci si distingue sempre, ne troverò almeno tre. Altro che 1Q84, sono nel 2Q13 e devo sprofondare in una pozzanghera per tornare da dove sono venuta. A trovare quella giusta, che ho perso il conto di quante ne ho incontrate perdendomi in ogni riflesso. 
Buon usuraio dal naso storto chiedi pietà e un passo corto. Con me hai sbagliato posta e gioco, tu vendi troppo, io compro poco.
Qualche starnuto di troppo sollecita il mio buonsenso e decido di rientrare. Mi ritrovo davanti qualcuno che non so cosa sia. Potrebbe essere tanto un uomo quanto una donna. In quella pelliccia enorme, in quel corpo enorme che invade il marciapiede. Come un fantasma per strada, quegli occhi che trapanano dal viso enorme di cerone e neanche ti stanno guardando, è l'unica cosa vera che ho incontrato oggi. E mi prende tutto quel sentimento del contrario che mi fa abbassare gli occhi e cercare le chiavi di casa. Chissà che penserebbe Pirandello di me. Io mi sorrido di malinconia, finché posso.



2 commenti:

  1. Sarebbe come dire ....una bella giornata di pioggia, per strada, invece di rimanere a casa a sbucciare, per poi cucinarle, cipolle insipide. Però, però ....l'usuraio di Vecchioni non è uomo - oddio, certo sarà anche uomo, benché ebreo per quel naso storto troppo evidente, ma forse per esserlo davvero doveva essere adunco, il naso, più che storto ... Ad ogni modo è "buon usuraio ...", e non "uomo usuraio" ;-) Ok, te lo posto qui perché sono ancora in ufficio, ahimé!!!

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  2. Dedicarsi a cipolle insipide con una bella giornata di pioggia sarebbe come... una mattina svegliarsi ed essere a Messina. Chissà da dove m'è venuto l'"uomo", forse mi sono rifiutata di accoppiare il "buono" all'"usuraio"? Grazie, ora correggo!

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