Spider-Boy

Spider-Boy

mercoledì 18 dicembre 2013

E' una strada persa in uscita di voce

P1020326
Ilaria Guccione, Il turno (Palermo, dicembre 2013)

Ogni volta che si trova uno sfruttatore bisogna schiacciarlo. Ma che vuoi schiacciare, tenerezza mia, più ne schiacci e più ce ne sono. E va bene, ma forse bisogna schiacciarli lo stesso.
(Giorgio Scerbanenco, da: Venere Privata)

E’ un arrampicarsi molesto di parole quello che cerca di sfiatare una storia maldestra e spacciarla per buona, ci si sfilaccia rapidi la trama del senso e sopravvive solo un cattivo ordito nel ricordo, di quelli buoni per le vendite di fine stagione o magari d'inizio. L'unica certezza, signora mia, è che la mezza non esiste più e quindi s'organizzi il portafogli e le uscite di conseguenza.
E vai a capirci poi qualcosa, se è valso più un addio slabbrato o un incontro quasi mancato, la fede cieca nell’attesa, il capo chino nei giorni della resa, la voglia folle di scappare o il desiderio onesto di sparare.
L’uomo a due passi da me puzzava d’alcool e di ricordi e la sua storia la ripeteva a chiunque incontrasse per strada perché aveva paura che lei lo lasciasse lì da solo senza un ultimo tenero saluto, ché alle spiegazioni aveva rinunciato da tempo e vai a sapere quanto, che ci beveva su per non doverci far di conto.
Ma cosa vuoi che ti dica più di quel che non ti ho detto, è una strada persa in uscita di voce, un giocarsi l’anima a dadi truccati, un cercare di uscirne vincenti, un continuo barare sul turno, che a rispettarlo sempre son solo io che ti rimango indietro.
E’ un invito continuo a cercar di sfiorare qualcosa che, arrivati al momento del soldo, mi rimane da portar via soltanto un impagabile ricordo che mi oscilla in peso tra le mani e il non saper più dire.


Nessun commento:

Posta un commento