Spider-Boy

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domenica 8 dicembre 2013

Storie che dimentico

Ilaria Guccione, Quando si fanno attenti gli occhi (Palermo, agosto 2013)


Ed ecco che per raccontare una storia ne sacrifichi un’altra che era lì che ci giravi intorno da tempo e lei ti chiedeva speranzosa una fine, qualunque essa fosse, pur di potere arrivare da qualche parte, pur di poter respirare infine in pace, tu metti un punto e lei acquisisce voce. Ma è colpa di quelle tue frasi sparse qua e là che ti hanno fatto deviare, di quelle frasi che, a scriverle, all’inizio non le avevi nemmeno capite ma poi ti hanno dato da pensare a ripensare a quell’altra storia che si dava sottovoce, che ti ha proiettato in un altrove che senti più vicino in un giorno di inverno mite, di biancheria stesa, di passi affrettati che ti affettano il respiro e scartavetrano i soliti pensieri. E ti dici che di tempo ne avrai per raccontare ancora, per ritornare indietro con lucidità di parola e allora parti in prima ad innalzare parentesi delicate, poi acceleri di quarta e ti frantumi la trama e avanzi inseguendo il desiderio del dire, che ormai ha trovato un’altra strada. Finisce poi che il resto lo dimentichi, lo chiudi in quel cassetto già pieno di parole a giocarsi gli accenti in altre storie ancora.
Fino a quando quelle frasi recluse non ti pungono il fianco sollecitandoti con punta di dispetto e di rimorso una sintassi sgrammaticata del ricordo.



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