Spider-Boy

Spider-Boy

mercoledì 11 dicembre 2013

La vita è un far di conto che non torna


P1020342
Ilaria Guccione, L'emozione da regalare è solo quella che non si può comprare (Palermo, dicembre 2013)

Regalami qualcosa, magari uno sputo di attenzione o qualcos’altro ancora che mi sia spunto almeno per mezza riflessione. Un po’ del tuo tempo migliore che io ci metto tutto il mio e forse pure un pizzico d’amore.
Qui si fa presto a fingersi contenti, li vedi tutti in fila e affanno per comprarsi una qualunque iniziazione che ci sta sempre l’offerta conveniente, ché ce n’è sempre per ogni tasca in ogni continente.
Li incontri a gongolare per un diploma o una pergamena o un anello al dito, che a legger tra le righe e tra le dita non ci capisci un cazzo. Inchino fasullo all’abilità e alla sensibilità e tutti a ritrovarsi piccoli maestri del fotografare, del ballo che più va, dell’anima salvata e benedetta dal primo dio che il convento passerà. Eppure non sanno guardare al di là del proprio naso, eppure sanno a stento regolarsi il passo, eppure affondano nella solita disperazione.
Te li ritrovi poi quasi tutti investiti di uno stesso ruolo che a te puzza di falso e pulsa di maldestro, a farsi venditori di quel medesimo poco che han comprato e vale men che niente, alimentando il solito perpetuo girotondo che puzza di moneta in questo gran mercato che si chiama mondo.
A furia di iniziarsi a qualche cosa, ci si consuma e ci si perde il bello dell’inizio di ogni vera cosa.
Quand’è che tutto aveva avuto inizio? Si era davanti a una cabina telefonica, l’amore ai tempi del gettone, le stazioni passeggiate per distrarsi l’attesa.
Palermo, Stazione Centrale, la solitudine che assedia tra i ricordi e dai che manca poco per partire e guadagnar distanza.
Roma, Stazione Termini, fila interminabile per un panino che quasi ci svieni, occhi a mangiar titoli di libri in vetrina ma i soldi non ce li hai e ti tieni stretto quel libro già iniziato che ti accompagnerà.
Quel giorno là andai via dalla stazione prima dell’arrivo del treno, per conservarmi per buono l’inizio che ormai se n’era andato e per non fare una brutta fine a litigar di nuovo col passato.
La vita è un far di conto che non torna, che sconti non ne fa e a tasche vuote ci si ritrova tutti insieme là.
 
 












Nessun commento:

Posta un commento