Spider-Boy

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mercoledì 17 luglio 2013

Amnesie

Ilaria Guccione, Spider-Boy (Palermo, 2013)
 
E chissà poi il nome. Se qualcuno se lo ricorda ancora, se hanno preso nota, incollato i dettagli su di un foglio di carta, pensando che può servire, perché poi un giorno rischi di dimenticare tutto. O almeno quel dettaglio che tenti di ritrovare a forza mentre lui te lo descrive sicuro e tu non te lo ritrovi  proprio e ti sembra di fare un torto alla memoria di entrambi.
Il posto quello sì che me lo ricordo, i tavolini all'aperto a due passi da sant'Andrea della Valle o forse no, era un'insalata veloce a due passi da Termini e magari no,  era sera a Trastevere e si era al chiuso ed era una di quelle cene a lume di candela che te le aspetti a lungo e intanto si sono già spente. E dai che sto giocando ad imbrogliare me stessa, inciampando nella memoria e incassando parecchi colpi.
E chissà poi la storia. Se c'è qualcuno che se la ricorda, la storia che avrei voluto raccontare stasera.  Ma come fare a dirla senza correre il rischio di mentire? Può la scrittura sostenere il ricordo? E il ricordo di chi e la memoria di cosa? Mi sentirei bugiarda, adesso. E allora taccio.
Hai ragione tu, quel quadro non l'hai mai visto perché non l'avevo ancora dipinto. Eppure avrei giurato che. E tutto il tuo resto è un esatto ricordo in controparte ed io col mio centro maldestro a dirti che no e chissà il mio tutto dov'è rimasto.
Ci vorrebbe qualcuno a salvarci i ricordi e a farceli esplodere al momento giusto ed assolverci in lieto fine, un deus ex machina da tragedia canonica, un supereroe di quelli incontrati per strada che quasi non ci fai caso. Ma adesso è già tardi, non è arrivato nessuno e allora io vado.



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