Spider-Boy

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domenica 7 luglio 2013

Cose che ho visto di domenica

Ilaria Guccione, A Palazzo dei Normanni (Palermo, 2013)

Quello che volevo raccontarti non lo so o forse meglio non me lo ricordo. E in un mare di alcool si galleggia se si può, sennò si gioca a fare il morto. *
Ho visto turisti parecchio nordici pisciare sotto la chiesa di san Cataldo, preoccupati solo delle siringhe che avevano visto nell'aiuola ma allo schifo che ci lasciavano loro non ci pensavano affatto.
Ho visto una coppia chiedere dove fosse palazzo dei Normanni e la gente alla fermata dell'autobus che, solo a girarsi ci avrebbe trovato le mura, rispondere che chissà dov'è, loro non sanno cosa sia.
Ho visto un vecchio attaccare con cura una sedia a un albero a piazza Indipendenza dandoci sotto di catena e di lucchetto e a pochi passi i soliti suoi coetanei che si giocano la pensione a carte. Ho visto che è tempo di prezzi scontati e alla Rinascente ci stanno le stesse vetrine dei bei saldi andati e delle mie fotografie.
Ho visto che quest'anno vanno tanto gli ombrellini bianchi traforati, che puoi scegliere tra cento pessimi cappelli, che acqua e birra ghiacciata non te la nega nessuno.
Ho visto una piccola turista che mi ha urlato "Pimpa, pimpa!" E io, temendo per un attimo di essermi ricoperta di pois rossi e chissà poi le orecchie quanto si erano allungate, mi sono fermata. E la bambina ha cominciato a scattarmi foto dalla sua macchinetta giocattolo, di quelle che non fermano immagini ma regalano l'allegria del gioco. E ci siamo fotografate a vicenda e poi ci siamo dette ciao ciao con la mano e regalate dei sorrisi che me li sono portati fino a casa.
Ho attraversato il deserto di villa Bonanno, che c'ero entrata dalla parte della questura e intorno mi ritrovavo solo grate che neanche fossi in prigione e terra ad appesantirmi il passo e cambiarmi il colore a piedi e sandali.
Ho visto fidanzati abbracciati mettersi in posa davanti al cellulare per ostentare un bacio in scatti ripetuti che a trovare quello perfetto devi far più prove e nessuna voglia mia di puntargli addosso l'obiettivo, ché i bluff li riconosci a naso.
Ho visto ragazze orientali cercare la miglior posa vezzosa giocando di fianco e d'ombrellino di tre quarti per una foto ricordo e turiste americane inarcare la schiena e puntare l'infradito sul suolo per sorridersi meglio.
Ho visto il vecchio seduto al mercato delle pulci giocarsi il tempo in attesa del guadagno, che tanto non passava nessuno e lui nel frattempo almeno ci stava su comodo.
Ho visto il carro di santa Rosalia che fa cantiere aperto in cattedrale ed è lo stesso dell'anno scorso e dai che gli dai una pittata e torna quasi uguale però aspettiamo la nuova statua e vedrete che miracolo.
Mi sono vista vagare sotto il sole di luglio senza contarmi i passi, andare avanti a gran velocità e poi ritornare indietro lenta e sorridermi il tempo di un saluto sudato e ritrovarmi davanti allo specchio di casa stravolta dal sole e dai soliti pensieri.



1 commento:

  1. Eccone un altro!!! ❤️ Bellissimo quello che hai scritto, lasci senza parole! Non mi soffermo sul contenuto, che parla da solo, ma su un'altra cosa chre mi lega a te! Aspirine secondo me è una delle canzoni più belle di Claudio! Che fra l'altro sta nell'album a cui forse sono più legato! Forse ti ricordi di una mia recensione sul defunto, ahimè, sito di Bielle, per cui avendo ancora il testo l'ho ripubblicato di recente in un post, di cui ti mando subito il link, così quando lo leggi capisci anche perché ci sono così affezionato! Ecco il post ripubblicato poco meno di due anni fa. Ti voglio bene Ilaria! 😘

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