Spider-Boy

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mercoledì 24 luglio 2013

Anamnesia


Ilaria Guccione, In bilico (Palermo, 2013)

Avanti il prossimo numero. Ché tutti numeri siamo, al supermercato come all'ospedale, l'uno sta in fila per un etto di prosciutto e l'altro rimane scomodamente seduto in attesa di un consulto da uno specialista. E tutti a sperare in qualche sconto. E il tempo non è mai quel che è ma quel che scorre per ognuno e sempre troppo presto si fa tardi per tutti. Di chi ha un male cattivo alla gola e ti dice che si appiglia a santa speranza e tu che vai per monosillabi in risposta e di chi ha da togliersi il camice all'ora di pranzo ma l'arroganza, quella se la porta fino a casa.
Io sono il numero 7 e tu che sei? Ma guardi che il 5 per grazia di dio non si sa dove sia e allora noi si fa prima. Ma lei è scapola? No, veramente mi piace pensare che io sia tibia ma lei non ci rimanga male, mi pensi pure omero se le fa piacere. Ha mai avuto problemi di cuore? Quanti ne vuole ma nessuno mortale però se vuole le do nomi e indirizzi e cronologia ma non scriva niente per carità, che lei ha poca carta a disposizione e io poco tempo per raccontare e nessuno avrebbe lacrime per piangermi.
Poi incontro una ragazza tanto tonda e tanto sorridente che mi dice che ad aspettare il turno posso farmi vecchia e tra un po' tocca a me. Mi chiede a bruciapelo se ho un tumore al seno e io dico di no e mi guardo e mi tocco e mi chiedo perché e lei continua a pregarmi di pregare, che lei è sicuro che pregherà per me.
A me, per me. Pregare cosa e chi. Io posso solo pregare che il tempo scorra veloce, che la mattina finisca, che sia ora di smetterla di girare in tondo, di fissare una segnaletica fallace che mi invita solo a perdermi e allora è meglio affidarsi ai passi. Che sia tempo di finire di essere un numero, che sia tempo di guardare altro, di respirare l'aria della strada, il sorriso di quelli che incontro, il loro giocarsi il passo fino al rischio della caduta che se proprio accade... ma tanto poi ci si rialza. E tutto il resto si dimentica. 
Anamnesia vi colga sul far della sera e di ogni pena.



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