Spider-Boy

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venerdì 24 maggio 2013

Ora non posso dire la storia

Ilaria Guccione, Questi bimbi davanti al mare (Aspra, aprile 2013)

Ora non può narrare. Quanto preme e travaglia arresta il tempo, il labbro, spinge contro il muro alto, nel cerchio breve, scioglie il lamento, il pianto.
Solo può dire intanto che un giorno se ne partì con un bagaglio di rimorsi e di pene. Partì da una valle d'assenza e di silenzio, mute di randagi, nugoli di corvi su tufi e calcinacci.*


Ora non può dire la storia, se non che oggi c'è di nuovo inciampata per troppa curiosità di lei e memoria latente e che ci sarà mai in quel taccuino e allora si siede e sfoglia. Sicura di averci lasciato annotazioni su vecchi libri da biblioteca, ricchi collezionisti e quadri scomparsi, ci ha ritrovato lei e la giostra dei ricordi zoppi ha ripreso a girare. Mica come ieri che altri ricordi di carta li ha salutati appena, di quelli ormai ingialliti che ti vedi insieme vicina e lontana e ti regali nello stesso tempo una smorfia di fastidio e un sorriso di sollievo, perché la grafia la riconosci ma il numero delle pagine e le date e l'ora l'hai dimenticato. E ti rammenti meglio il tempo del treno e quello del mare, quello degli occhi ad afferrare paesaggi e della mano sul foglio a impressionarti la memoria del giorno.
Ora non posso dire la storia, che gira la storia gira, la giostra gira, la testa anche. Se non sto attenta, qualcosa si infrange. Ti do le spalle, mi do le spalle, mi cerco un qualche sogno ma me lo trovo distante. Ci ballo su, ci cado giù. Tutte le volte che provo a scendere ma ancora non si può, con la mia ombra che mi fissa muta e ride e piange.


* Incipit de: L'olivo e l'olivastro, Vincenzo Consolo.


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