Spider-Boy

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lunedì 7 ottobre 2013

Ancorare gli occhi


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Ilaria Guccione, Alla faccia! (Palermo, 2013)

Ho cercato le parole più adatte di mercato in mercato e mi son persa e ritrovata punto e al Capo.
Ho trovato solo capitali di lettere frantumate nella polvere da passi svelti ed eco di spezie. E ho incrociato facce scure ed altre pronte per lo schiaffo e facce ancora, smarrite tra il perdersi e il salvarsi. 
E poi quella storia lì, a farmi ombra nuovamente accanto. Quella che non si può dire, quella che la puoi solo mimare, quella che puoi solo sfiatare le tue orme sulla sabbia, quella che meglio sarebbe spedirla altrove. Ché forse a distanza ignota ci si riesce ancora a raccontare.
E allora dimenticarle, le parole. Quelle buone, quelle cattive. Ricacciarsele in gola, smarrirle dentro un vecchio armadio, sputarle all'occorrenza in un fosso, badando che vi anneghino per bene.
E allora guardare. Quel sorriso che ci arriva di sbieco, quel turbinio di gesti che non si sanno contare, quel tremolio delle dita che non si sanno fermare, quella smorfia che le morde le labbra e lei neanche se n’è accorta. Ancorare gli occhi al rossore degli incontri inaspettati, all’infinito gioco dei bambini che sa di terra e sale, al broncio altalenante della sera. 






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