Spider-Boy

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mercoledì 23 ottobre 2013

Mi scucio e mi rammendo con filo di nonsenso


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Ilaria Guccione, Salda come le colonne è l'attesa (Palermo, 2013)

L’enfer, c’est les autres.
(Jean-Paul Sartre, da: Huit clos)

Mi scucio e mi rammendo con filo di nonsenso.
Mi rammendo e mi scucio sfilandomi il senso.
Ché son passati tre anni e ancora amo quel mio inferno che odorava di sgarbate tenerezze, e quei suoi occhi a dire la paura e quel suo abisso che nelle nere notti sapeva di morte e brace e la sua voce da selva oscura a tacermi ogni sillaba apparentata al senso.
Quello che mi violava in accorata distruzione da bordello, che mi negava che non gli bastavano tre volte e mi ricreava infine in iperboli di meraviglia e poi tu conta fino a cento che si ricomincia e ti ammazzo nuovamente e vediamo quanto mi resisti. Ed io che ancora sono qui che me lo difendo, tra braccia inesauste di duolo e cura: ché senza non ho pace e non conosco luce.
Mi scucio e mi rammendo.
Mi rammendo e mi scucio per alleviare e sfilacciar la pena.



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