Spider-Boy

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venerdì 21 giugno 2013

Non ho vino da perdere

Ilaria Guccione, Vattel a pesca (Palermo, novembre 2012)
 
Tra le dita il bicchiere ciondola, tra i suoi confini di vetro il vino dondola, ci si tuffano i pensieri che a quest'ora sono più che stanchi, ci si annega il dispiacere che spiace più del caldo di fine giugno e di giorno andato.
Ci galleggia qualche parola di quelle che non c'è verso di mandarle via, ci si formano frasi sospese in gioco di dispetto e di cattiva allegria.
Gioco che solo loro sanno e che mi rompe il capo e per vederci chiaro provo ad affondarle versandoci su dell'altro vino. Ma ci capisco sempre meno e in tutta quella trasparenza da bicchiere ci trovo un fondo nero di sillabe ribelli e allora me lo bevo insieme al resto, così ci penso su, che si fa meglio a bottiglia svuotata. E intanto ho perso il conto di bicchieri e dispiaceri ed è tutto un girare veloce e un sorridere al niente.
Ma ti ricordi di quella volta che noi si stava lì a ridere, ti ricordi del mio viso rosso, ti ricordi della mattina presto e del tramonto, ti ricordi di quando noi, ti ricordi di  quando, ma scusa tu chi sei, perché io di te non mi ricordo mica.
Vai via, su. Vai più lontano che puoi. Va ieccati dove cazzo vuoi, scegliti qualunque mare che non sia il mio. Ché non ho vino da perdere, io.




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