Spider-Boy

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sabato 22 giugno 2013

Orgoglio e pregiudizio

Ilaria Guccione, Gay pride, tra cappelli e cappelle (Palermo, 2013)

E dice che a Palermo c'è stato il gay pride, quello più importante, quello nazionale, mica cazzi, quello che più a sud non si può. E se vivi in centro storico te ne sei accorto per forza, con i vetri che ti vibravano e la Carrà e la Gaynor e Zero che ti entravano in casa senza chiederti il permesso. Che ci trovavi a sventolare bandiere straniere, del Brasile, ad esempio. E dice che quest'anno mica ci si è fermati alla manifestazione ma c'è stata una settimana intera prima, che potevi andare a sentir musica, sempre che l'amplificazione te lo permettesse, a mangiare e ubriacarti al gay village. Che poi questo gay village chiamiamolo per quel che è e che ritornerà ad essere domani: i cantieri culturali alla Zisa o se ci tieni proprio alla precisione e io ci tengo molto, le ex officine Ducrot, roba dei tempi dei Florio. Insomma, roba dei bei tempi andati. E di altro tempo ne abbiamo visto andare da quando li hanno riaperti. Roba del fu Orlando che da poco è resuscitato. Insomma, riaperti. Te lo dico in due parole, buona parte delle officine Ducrot non è agibile ma fa tendenza, quando serve. Se sei di Palermo o la conosci quel che basta, sai che noi abbiamo il gusto del rudere, dell'apparato effimero e del fumo negli occhi. Così, se ci cade in testa qualcosa, non ce ne accorgiamo neanche.
Un fumo fucsia, magari. Che oggi era il colore perfetto. Il fucsia come colore dell'orgoglio ma se poi sento gli etero esclamare con orgoglio che siamo tutti omosessuali, non capisco l'orgoglio di che. Non ci ritrovo più l'orgoglio dell'essere diversi che ci rendeva tutti uguali in quell'unica giornata nella Roma del giubileo del 2000. E da allora tutto quel troppo trash da media e gay risolti in macchiette e coming out da farci notizia. E non me lo confondere con l'outing perché mi incazzo di brutto. Non sei diverso se metti su una parrucca improponibile per sfilare e poi l'indomani torni a far finta di essere etero e normale e magari pochi o tanti anni fa ti sei anche sposato e magari hai fatto anche dei figli. Poi però. E il poi lo sai meglio di me. Il pregiudizio del quotidiano pesa più dell'orgoglio di una giornata o di una settimana di festa. E in questo sud che più a sud non si può, pesa più che altrove.

Alain Barrière "La foire aux coeurs"

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