Spider-Boy

Spider-Boy

sabato 16 novembre 2013

Della follia di Orlando


P1020148
Ilaria Guccione, Quel puparo d'un gatto (Palermo, novembre 2013)

Oggi ho inseguito un matto per strada, uno di quelli che se sei di questa città non puoi non avere incontrato almeno una volta per via. Quand’ero parecchio giovane e mi capitava di arrivare in centro storico che sembrava davvero di essere lontani da tutto, cambiavo marciapiede, ché con quello sguardo torvo e quel suo dire a se stesso che non si capiva, mi faceva davvero paura.
E ora che in centro storico mi gioco i passi e il conto degli anni l'ho perso e non mi bastano le dita per contare i matti che ho imparato, nessuno mi spaventa più ed ecco che lo incontro e mi appare stanco, lento di una lentezza che sarà colpa dagli anni e di tutto quel girare.
E così, scommettendo di traversa in traversa, gli ero già davanti, ché col suo passo ciondolante non ci avevo messo niente e la via dei matti chissà com'è che la so sempre.
E son tornata poi indietro o forse andata avanti. Imboccata la via dei pupari, mi è venuto incontro un gatto.
Mi sono inginocchiata con quegli stivali che oggi erano fuori tempo eppure ieri il freddo ed in ginocchio anche il mio tempo appresso che oggi me lo trascinavo lento. E il gatto ad annusarmi, a strusciarsi e saltarmi sul ginocchio e a dirmi: voglio cantarti di Angelica la bella che fuggiva per infiniti mondi pur di non farsi catturare, ché io so tutto anche se qui tra i pupi non mi fanno mai entrare. E voglio raccontarti di quell’Orlando e della sua follia giocata in metri. Che non fu d’amore la condanna e non bastò Astolfo a ripagare quel senno perduto. Per un Orlando che si salva, qualcun altro paga e per salvarsi vaga e non c'è letteratura o verso che lo possa trattenere.

Nessun commento:

Posta un commento