Spider-Boy

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martedì 29 gennaio 2013

Citazioni da OSHar Wilde

Ilaria Guccione, L'importanza di essere fonte (Palermo, 2013)

(SOTTOTITOLO: conversazione tra Osho e il Pasquino)

Il Pasquino. Sembra guardare in una sola direzione con quella sua faccia di pietra. Ma quello sta sempre attento a tutto ciò che ha intorno e a tutte le parole che gli passano accanto. E si muove, anche se te lo trovi sempre fermo lì. E c'ha sempre qualcosa da dire. E ce lo sai anche tu, se ci sei passato davanti almeno una volta nella vita.
Un giorno gli passa sotto quel santone lì. Ma sì, proprio quello col barbone e tutti e due gli occhi illuminati, stronzo il destro, opportunista il sinistro. E voglia di far soldi con un po' di filosofia che basta che te lo guardi in foto e te ne rendi conto pure tu. Insomma, Osho, la divinità da ultimo millennio, da ultima moda, da ultima edizione, da ultimo corso esoterico avanzato, da minchia mi ha proprio cambiato la vita, mi sento illuminato. E allora mi inchino.
(E accendi un po’ di luci allora, no? Così ti rendi conto che non ti sei spostato di un passo dal tuo piccolo mondo se non che prima te lo misuravi in lire e ora in euro. E tutto il tuo scontento è sempre lì. E quella rabbia che te la rigiri e intanto cova e non te la sconti di certo con i libri suoi e non te la saprai mai misurare in nessun modo.)
Osho si guarda intorno sperando che ci sia parecchia gente in giro e poi gli sussurra mellifluo:
"Una donna non deve essere capita, bensì amata. Questa è la prima cosa che bisogna comprendere."*
E Pasquino ride a crepapelle e poi risponde: a bello, la prima cosa che ce sta da comprenne è che me stai a cojona’, me stai a cita' Oscar Wilde, mica ce casco: le donne non bisogna comprenderle ma amarle.** Volemo trasforma' n'aforisma de Oscare in una Verità da oshovangelo che poi quelle sceme che te vengono dietro ce credono pure? E allora sai che te dico? Che è sempre sciocco dar consigli: ma dare buoni consigli è fatale. E pure che si sa che la gente dà buoni consigli, sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio .*** Che sto a di’? Fa’ un po’ te, che tanto te sei bravo a mischia' e cucina’ papponi pe’ la ggente, ma che te frega a te delle fonti? Che chi te prende come fonte suprema rimane sempre co' la sete che nun è mai quella de capi’. E de cerca’ le fonti nun gliene frega gnente.
Allora Osho si incazza e gli urla:
Sei tu, sei sempre tu il fattore decisivo, sei tu che decidi tutto ciò che ti accade. Ricordalo! La Chiave è questa: se ti senti infelice, è una tua scelta.****
E dice il Pasquino: E allora mo’ provo a dirtelo in italiano: offendi l'intelligenza mia, che quando uno è infelice, che quando lei ha un tumore, che quando a lui gli muore un amico nel sonno, embè? Nessuno l'ha deciso, nessuno l'ha voluto. Sai cos'è l'unica cosa che mi fa paura nella vita mia? Che io possa avere paura di non affrontare le paure che c'ho e di non fare un passo. E invece ce vado incontro, ce so' sempre andato a sbatter contro. E questa è la forza mia. Anche se quando sbatto cado.
Ma va a mori’ ammazzato. Ah già, t’è capitato. Ma li morti che pesano davero so’ artri, so’ quelli  che se ne vanno co’ na burla de processo. E quelli sì che pesano più peggio e quelli si’ che diventano la cattiva coscienza der padrone.*****
E dici che sull'altro lato della medaglia ce sta scritto Libertà? Ma che me voi cojona’ ancora? Che tutto quello che dici tu e gli amici dell'amici tua è tutto pieno de sbare, che si no nun c’è gusto. E’ la libertà de mette ar gabbio la testa de la ggente e de facce un po' de sordi su. E si me incazzo nun è per li cojoni che te fanno fonte suprema si solo leggono er nome tuo, che quelli so' sicuri d'esse arivati e allora nun ce pensano proprio a cerca’ de capi’ 'ndo sta la verità, che, chi te legge, le fonti nun ce le sa e te crede dio. Ma è pe’ tutti quegli artri che ce cascano invece de pensa’a misura' li propri passi pe’ la strada.
Vabbè, statte bene ma sta’ alla larga da me e dalli amici mia. Che quello che avemo imparato noiartri è che la strada nun fa che cambia’ e tu devi esse bravo a camminacce tra ogni voto e ogni pieno, che un po' fa luce e un po' fa scuro, e la forza nostra è de rimane’ interi cambiando per sentiero.****** E mo' che voi, la fonte? E io nun te la do, che c'hai giocato pure e ce lo so. E' fonte vecchia più de te, e fonte de buonsenso. E' robba de li passi che ognuno c'ha li sua e paga pegno sempre co' quello che se porta dentro.

* Da: Osho, Il mistero femminile, pubblicato da Mondadori.
** E' uno dei tanti aforismi di Oscar Wilde sulle donne.
*** Un po' Wilde, un po' De André e se non sai distinguere, io non ti dico gnente e tu non mi leggere più.
**** Da Osho: citazione che te la trovi su internet come un virus e neanche mi interessa risalire all'archetipo.
***** Liberamente tratto dal film: Nell'anno del Signore (Luigi Magni, 1969). A parlare è Cornacchia/Pasquino/Manfredi.
****** Liberamente tratto dal Taoteching, con consapevole allegria e con romanesca ironia.









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