Spider-Boy

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venerdì 4 gennaio 2013

Tutto quello che ci serve è sempre alle nostre spalle

Ilaria Guccione, Tutto quello che ci serve è sempre alle nostre spalle (Palermo, 2012)




Di panchina in panchina ci si inganna il tempo come si può. Su quella mia ci ho steso pensieri e domande e non è rimasto spazio buono per risposte né per moneta. Solo il tempo della strada prima della pioggia. Si ostinano a dirmi che il mio è tutto un inganno degli occhi e del cuore. Che bisogna afferrare tutto ciò che ci passa davanti. Senza muovere un passo, allungare una mano, tentare uno sgambetto. Prendere tutto e tutti, che non si butta niente e, se non ti affretti, qualcun altro ti fotte.

Tutta roba da approdo mancato, tutta roba che poi il dolore ti sfascia lasciandoti provvisorie anestesie nella memoria. Il luogo giusto per incontrarsi non si disegna in spazi ma in accordi di senso, che se non ti navigano tra le dita non possiedi ritorni per nessuna partenza.

Tiro su la mia canzone dal marciapiede, chiudo gli occhi e vado via. Tutto quello che ci serve è sempre alle nostre spalle. E allora, se non mi hai ancora capito, non ti voltare mai quando mi senti arrivare all’improvviso.



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