Spider-Boy

Spider-Boy

giovedì 24 gennaio 2013

Scale e piani inclinati


Ilaria Guccione, Teatro Massimo: anabasi (Palermo, 2012)


Proveremo anche a scendere, prima o poi. Proveremo anche a scendere senza scivolare, se si può. Proveremo almeno a far qualcosa per non farci troppo male.
Questo ci dicevamo incerti nei giorni di pioggia ma poi arrivava il sole. Questo ripetevamo sicuri nei giorni di sole ma poi tornava la pioggia. Alla fine, non si sa neanche più di cosa, arriva sempre qualcosa che confonde, qualcuno che mischia le carte o le nasconde. Hai voglia a tirare fuori i ricordi per prova, che li hai conservati per bene e difesi contro tutto e tutti. Ti diranno che non è vero niente, ti diranno che tu non puoi dire più un cazzo e ti basti questo, anche se non ti basta affatto. Te li puoi giocare a un solitario, ci puoi scommettere su di notte. E spolverarteli quando capita, che non è quasi mai quando vorresti.
Ma che schifo però questa storia qua che è sempre la stessa, con una fine cattiva anche se cambi gradino o se ne salti un paio. E una visione da evitare ogni volta e ogni volta ti prende alle spalle la pena. Il ragazzo ormai è lontano e da qui non lo puoi vedere più. Ha cambiato il suo  nome ma la malinconia è la stessa. E gliela leggi tutta in cicatrici sulla faccia se lo incontri e riesci a guardarlo negli occhi. E salutamelo pure ma non fargli il mio nome perché l'ha lasciato cadere scendendo di fretta mentre io ancora salivo lenta.
E sai cosa ti dico? Che il mio sali e scendi continuo a giocarmelo tutto in bilico su piani inclinati, che almeno a venir giù ritorno un po' bambina. E soprattutto non pago niente a nessuno per nessun cazzo di gradino.

Ilaria Guccione, Teatro Massimo: catabasi (Palermo, 2012)




Nessun commento:

Posta un commento