Spider-Boy

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martedì 19 marzo 2013

Il sorriso della fisarmonica

Ilaria Guccione, Fronte retro (Palermo, 2013)

La donna è immensa e non è solo questione di peso. Siede su uno sgabello minuscolo, ha tra le mani una fisarmonica Scandalli buona per le sue mani  così grandi, e qualcosa che le corre tra gli occhi e le labbra, come un taglio che mi sa di nostalgia ma forse quella è solo roba mia, mentre il tempo della sua musica mi annulla il rumore della piazza tra l'andirivieni di macchine e di ragazzini da pranzo di Mc Donald's e di turisti che gli è andata bene la giornata che sa di primavera piena. E mi si annulla anche quello spazio intorno che sovrabbonda di capitoli da chiudere che non hanno la consistenza nota dell'inchiostro sulla carta e della storia di volti dipinti su un muro o disegnati su un foglio ingiallito con penna e inchiostro bruno. Ché tra poco sarà aprile e sarà tempo che scade, insieme alla mia faccia e alle mie mani. Occorrerà regalarsi parecchio spazio per l'ingombro della memoria. Occorrerà guardarsi indietro con cautela almeno fino a maggio ma non so di quale anno. Poi mi arriva una nota stonata, è la solita voce che dice. Lascia poco spazio per il dolore e continua ad andare. Ed io lascio qualche moneta e ci guadagno un sorriso che me lo porterò fino a casa, mi volto e riprendo a camminare.


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