Spider-Boy

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domenica 31 marzo 2013

Reggere pesi

Ilaria Guccione, Di venerdì santo in Vucciria  (Palermo 2013)

E le cose che pesano, che c'è peso e peso, c'è chi ne farebbe a meno con le vertebre che gli soffocano all'improvviso e chi se lo va a cercare con  regolarità e ci si guarda a vicenda con stupore, tutti carichi di domande e nessuna risposta da darsi. E solleva e reggi e spingi e tira. In inverno come in primavera. E guarda che ce la faccio ancora ad arrivare da qui a lì, ché la strada è sempre quella ma tu non aspettarmi perché sono giorni di passo lento, perché ho da concedermi un po' più di tempo per ritrovarmi il fiato. Che più lo cerco e più mi accorgo che me lo trattengo, in un'apnea necessaria e intermittente dal dolore. Ma guarda che prima o poi arrivo e magari ti telefono o ti scrivo un saluto nel vento che c'è.
Arrivai alla stazione Tiburtina che erano le sei del mattino, che avevo quindici anni in meno e pezzi di me sezionati alla rinfusa in valigie e qualche indicazione in tasca per arrivare fin lì. E quel tutto davanti che ne valeva il peso e la pena.


Ilaria Guccione, Reggere il peso (Palermo, 2013)






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