Spider-Boy

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venerdì 29 marzo 2013

Spargi d'amaro pianto

Ilaria Guccione, Aspettando la processione, davanti san Matteo (Palermo, 2013)


Oggi è giorno che si piange ogni anno. Madre che piange il figlio, madre che va per strada ma ce ne sono così tante che non sai davvero dove andare. Ed io che non ho voglia di star ferma passo da una chiesa all'altra. Vince la madre puntuale e mi ritrovo in una piazza stracolma di gente, la marcia funebre, il simulacro del Cristo morto che vien fuori dalla chiesa di santa Maria La Nova e scoppia un applauso. E improvvisamente so di essere dentro un film. A Palermo, su Palermo, in un tempo altro, in un presente che è sempre passato e dove io, l'unica a cui non sia stata affidata una parte, mi ritrovo a fare da comparsa involontaria. Ci sono così tante persone che mi manca l'aria e allora riprendo a camminare, faccio il giro giusto, imbocco la strada giusta perché il corteo mi passi davanti, un vigile trasecola quando gli chiedo quale sia il percorso dell'addolorata, mi dice che ho sbagliato processione e mi ritrovo a raccontargli che oggi in città troverà una madre straziata per ogni figlio morto. E' così che funziona e poi non hai neanche guardato il manifesto? Eccolo qui, a due passi dal tuo naso.
Quando, decisamente stanca, decido di tornare a casa che poi gira e rigira due passi appena e son già arrivata e sentirò ancora a lungo la banda che si confonderà con le mie canzoni di Vecchioni, mi ritrovo a canticchiare Spargi d'amaro pianto il mio terrestre velo mentre lassù nel cielo io pregherò per te.* Pianto che non è santo, dirà qualcuno, che Lucia era pazza e anche assassina. Ma io, a quelle di Maria, continuo a preferire le sue lacrime e le mie.


*Da: Lucia di Lammermoor, opera lirica di Gaetano Donizetti.








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