Spider-Boy

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venerdì 8 marzo 2013

Le mani di Umberto D.

Ilaria Guccione, Che gelida manina (Palermo, 2012)


Mano che accarezza il cane, mano che toglie il cappello, che passa dai capelli al collo e per un istante si ferma sul petto, come a chiedergli il permesso per quei prossimi gesti che l'aspettano.
Mano che si apre e si richiude, si distende e si ritrae. Come a convincersi, a costringersi a rimanere aperta nel miglior modo possibile per chiedere qualche soldo. Mano che il suo proprietario non ha una lira né più niente da vendersi e a breve nemmeno quel buco di camera romana che gli protegge le notti, in via S. Martino della Battaglia.
Mano che gli ricopre il viso, poi si richiude a pugno che quasi a fatica si riapre, ritentando quel gesto che non vuole. Mano che si tende brusca di imbarazzo davanti al primo passante ma quando l'uomo sta per lasciargli qualche spicciolo non ce la fa e altrettanto bruscamente muta il palmo in dorso.
Lui è un pensionato che possiede solo la sua dignità, la sua disperazione e un cane. E a lui allora affida il suo cappello e si nasconde tra le colonne del Pantheon e ci riprova così a cercare di raggranellare i soldi per l'affitto.
Può essere tremendamente difficile mantenersi. No che non sto pensando al mantenersi con banconote ma al tenersi per mano. Da soli, che tutti gli altri se le son già lavate ogni volta che ti incontrano e al massimo la tua te la stringono per cortesia e sono già andati via. Si finisce sempre per farsi giocare da una mano cattiva e ferma, quella che ti spingo e ti respingo, ti colpisco e ti soffoco.
E tu magari ti ritrovi nella tua camera ad aprire una finestra e non per prendere aria ma per misurarti la distanza tra te e il suolo e magari poi provi a sceglierti l'unico posto che ormai ti appare possibile occupare, quello che dura il tempo del passaggio di un treno. E magari, in entrambi i casi, a salvarti è il tuo cane.*


*Umberto D. è un film di Vittorio De Sica (1952). Umberto Domenico Ferrari è interpretato dal linguista Carlo Battisti, alla sua prima e unica esperienza cinematografica. Quanto alle mani di Umberto D., guarda la scena nel link sottostante.





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